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Pericolose automedicazioni: perché non usare i farmaci ad uso umano senza consultare il veterinario.

Nella pratica ambulatoriale ci capita spesso di visitare animali che hanno dei sintomi provocati dall’assunzione di farmaci somministrati dal proprietario senza consultare un medico veterinario. L’abitudine di ritenere un farmaco idoneo per un cane o un gatto quando è registrato per l’uso umano è piuttosto diffusa. Occorre fare però delle considerazioni.

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Le ferite da morso nei gatti

Con l’arrivo della primavera, ci troviamo spesso di fronte ad un aumento di gatti che vengono portati a visita per ferite causate da lotte con altri conspecifici. Nella maggior parte dei casi si tratta di ferite da morso, che non comportano un grosso danno meccanico, ma piuttosto lesioni penetranti, che possono al momento passare inosservate ma che con il passare delle ore si rendono evidenti mediante diversi sintomi.

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Il cucciolo recluso. Un vecchio mito da sfatare

Capita spesso nell’attività ambulatoriale di visitare un cucciolo appena adottato e di sentirsi chiedere se il cagnolino può uscire di casa prima del completamento del piano vaccinale. Purtroppo tale convinzione è ancora diffusa in molti addetti al settore. Lo scopo sarebbe anche meritevole, cioè preservare il cucciolo da malattie infettive quali il cimurro e la parvovirosi.

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La malattia osteometabolica dei rettili

20150416_153009Con il termine malattia osteometabolica dei rettili si intende un insieme di affezioni che compromettono l’integrità e la funzione delle ossa. Nei rettili detenuti in cattività, la causa più frequente di questa patologia è l’iperparatiroidismo nutrizionale secondario, cioè una serie di alterazioni nel metabolismo del calcio e di altri elettroliti legati ad una scorretta alimentazione e gestione.

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Il cane iperattivo, un soggetto difficile

Uno dei disturbi più frequenti del comportamento che rendono difficile la convivenza col cane, è la sindrome ipersensibilità-iperattività.
Il disturbo ha la sua origine dallo sviluppo comportamentale del cucciolo nella sua fase di crescita. Il cane spesso presenta grande irrequietezza, incapacità di arrestare le proprie azioni, assenza di controllare il morso anche con comportamenti aggressivi e nei casi più avanzati diminuzione del tempo del sonno, assenza di sazietà alimentare.

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Il mio cane ha l’Alzheimer?

Una delle più affascinanti sfide della medicina del nuovo millennio è quella di mantenere il più a lungo possibile inalterato il funzionamento del cervello. L’aspettativa di vita è infatti cresciuta anche per i nostri animali e l’invecchiamento cerebrale può portare a dei disturbi del comportamento legati a una diminuita capacità cognitiva. Molte cause dei disturbi comportamentali sono causati da malattie tipiche dell’anziano che il veterinario deve correttamente ricercare. Per esempio i disturbi della tiroide, le neoplasie cerebrali, le patologie che causano dolore sono situazioni frequentemente riscontrabili nell’anziano e possono causare nel cane stati confusionali e depressivi o comunque un alterazione del comportamento.

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La sindrome delle basse vie urinarie del gatto

Con l’espressione “sindrome delle basse vie urinarie del gatto” (il cui acronimo inglese è FLUTD) si intende una serie di complesse manifestazioni patologiche che possono coinvolgere la vescica e l’uretra dei felini. Le cause di questa sindrome sono svariate e vanno da infezioni batteriche, a presenza di cristalli e/o calcoli, a lesioni del tratto uretrale oppure a stress di varia natura (inquest’ultimo caso si parla di cistite idiopatica). Possono manifestare questa patologia sia maschi che femmine, ma nei maschi i sintomi e le conseguenze sono molto più gravi, a causa delle minori dimensioni della loro uretra rispetto a quella delle femmine, predisponendoli maggiormente a vere e proprie ostruzioni.

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