L’ipovitaminosi C della cavia

andrea tavoloLa cavia o porcellino d’india è un simpatico roditore sempre più diffuso nelle nostre case. Pochi però sanno che la cavia è uno dei pochi mammiferi, insieme all’uomo, a non essere in grado di sintetizzare la vitamina C e, quindi, deve assumerne una quantità adeguata con l’alimentazione.
La vitamina C si trova in buone quantità nelle arance, nei mandarini, nei kiwi, nei peperoni, nel ravizzone, nel cavolo (attenzione a non eccedere con quest’ultimo che ha elevati contenuti di ossalati di calcio, che possono dare altri problemi). A seconda dell’età, dello stato di salute (il fabbisogno aumenta durante la malattia) e dello stato fisiologico (gravidanza, allattamento) il fabbisogno di vitamina C della cavia va dai 10 mg/kg ai 30 mg/kg. Per esempio, un quarto di arancia o mezzo peperone contiene in fabbisogno giornaliero di vitaminica C di una cavia adulta senza patologie.
La vitamina C è fondamentale nel processo di sintesi di collagene, elastina e laminina, componenti essenziali di moltissimi tessuti del corpo. Per questo motivo, i sintomi di carenza di vitamina C sono molto vaghi: pelo arruffato, anoressia, diarrea, difficoltà alla prensione del cibo, sanguinamenti gengivali, gonfiore delle articolazioni e zoppia e altre alterazioni ossee, predisposizione alle malattie batteriche. Vista la gravità della sintomatologia, bisogna portare immediatamente la cavia da un medico veterinario per le cure: se questi sintomi vengono trascurati, possono portare anche alla morte dell’animale.