Conoscere il cane

NASATTI

Il cane è un animale sociale obbligato; significa che la sua dinamica sociale equilibrata è nella vita di gruppo, il cosiddetto branco.
Per il cane che vive in una famiglia, il branco sono tutti i componenti di tale famiglia, animali o umani che siano.
Con questi componenti il cane “deve” stabilire una gerarchia.


“Deve” perché non conosce altro modo di vivere se non quello di rientrare in una gerarchia specifica.

Sono solito dire ai proprietari dei miei pazienti che il cane non conosce la democrazia, non si pone in rapporto con gli altri per avere uno scambio alla pari.
Questo è il suo modo di vivere e va rispettato, soprattutto per permettergli una vita sana e equilibrata da un punto di vista psicologico.
Il cane diviene dominante o sottomesso nei confronti di un individuo, cane o uomo.
Se il cane non capisce quale sia la sua posizione nei confronti di questo individuo, allora entrerà con lui in conflitto nel tentativo di acquisire una precisa posizione sociale.
Per un cucciolo che ha ancora un legame di attaccamento alla madre o alla figura che l’ha sostituita, la gerarchia non è ancora un fattore importante, ma quando perderà questo legame di attaccamento durante la crescita, inizierà a considerare diversamente gli altri membri del branco.

Come fa un cane a stabilire i suoi rapporti gerarchici con gli altri?

Essenzialmente tramite quattro cose: comportamento alimentare, controllo del territorio, controllo dei rapporti sociali e comportamento sessuale.

Comportamento alimentare

Per il cane l’alimentazione riveste un ruolo importantissimo nella scala gerarchica.
In natura infatti solo il capobranco ha la prerogativa di cibarsi a suo piacimento. Gli altri cani sottomessi, guardano il capobranco cibarsi dopo la caccia e se qualche individuo cerca di avvicinarsi, prontamente viene respinto.
Quando il capobranco ha terminato, permette agli altri di avvicinarsi e di mangiare.
E’ per questo motivo che le richieste alimentari del cane assumono un ruolo chiave nella scalata gerarchica, per cui per sua natura richiederà gratificazioni in cibo ai proprietari. E’ il classico caso del cane che quando si è a tavola continua a richiedere alimento . Il proprietario continuando a soddisfarlo non solo lo farà ingrassare a dismisura, ma gli darà un chiaro messaggio di sottomissione: “tu mi chiedi cibo e io te lo do, perché sei il più importante del gruppo”.
Per cui se si vuole instaurare un corretto rapporto uomo-cane, i pasti dovranno essere serviti dopo il nostro pranzo o la nostra cena e il cibo dovrà essere lasciato a disposizione per circa una ventina di minuti, dopodichè la ciotola verrà ritirata, sia che sia vuota, sia che ci siano residui di cibo.
Non si tratta di non gratificare mai il cane con dei premi in cibo, anzi questi sono molto importanti nei processi di apprendimento e di educazione. Occorre però darli al cane quando lo decidiamo noi e non su sua richiesta.

Comportamento territoriale

Per il cane la sua casa e il suo giardino rappresentano il territorio del suo branco-famiglia.
Tenderà quindi ad avere delle prerogative anche su questo.
Vi siete mai chiesti perché il cane spesso se ne sta sullo zerbino fuori dalla porta d’ingresso dell’appartamento (se si ha a disposizione un giardino) anche se ha una cuccia confortevolissima, con coperte di lana o di pile oppure addirittura un piumino d’oca? La risposta è semplice; la porta d’ingresso è il luogo strategico più importante del territorio dal quale si può controllare tutti quelli che entrano o che escono, quindi c’è un controllo totale.
Alcuni cani poi sloggiano i proprietari dal divano e se ne stanno comodi relegando il padrone su una sedia.
E’ molto importante invece creare degli spazi confortevoli, tranquilli per il vostro cane, dove sa che in quel posto per esempio nessuno lo disturberà o lo sgriderà. Se io sgridandolo gli dirò: “ fila a cuccia che sei stato cattivo”, la cuccia non sarà più un luogo magico, ma un luogo di punizione; ecco che allora preferirà il divano, che è più importante perché è il luogo di riposo del padrone.

In definitiva è buona cosa creare dei luoghi “speciali” dove il cane riposerà e dei luoghi invece vietati al cane. In questo modo avrete sotto il vostro controllo la gestione dello spazio.

Rapporti sociali

Il cane tenderà ad avere anche il controllo dei membri del branco-famiglia se vuole scalare la gerarchia del gruppo. Quindi avrà richieste di gioco, di passeggiate, di coccole ecc.
Naturalmente tutte queste cose vanno fornite al cane, il quale ha bisogno di muoversi, di relazionarsi con le persone e con altri cani, ma queste attività devono essere sotto il nostro controllo.
Come fare? Nel momento in cui il cane ha una richiesta e ovviamente è molto insistente, lo dovrò ignorare; quando le sue richieste saranno terminate, dopo qualche minuto lo chiamerò a me e intraprenderò la stessa cosa. In questo semplice modo il gioco o la passeggiata o le carezze saranno comunque elargite al cane, ma sotto il nostro controllo.

Comportamento sessuale

Il cane tenderà ad avere anche il controllo sulla sua attività sessuale. In natura il capobranco si accoppia e tutti gli altri lo circondano guardandolo. In questo modo gli stanno dando un chiaro segnale di sottomissione.
In famiglia è più difficile il riscontro del comportamento sessuale del cane, ma è per il motivo che ho appena detto che alcuni cani montano oggetti o pupazzi o coperte e durante l’atto vogliono essere guardati dai proprietari.
Alcuni cani montano le gambe delle persone e se la persona accetta tale comportamento fornisce al cane un chiaro segnale di sottomissione. Tale monta è definita gerarchica.
In definitiva non si tratta di diventare dominanti sul proprio cane per una nostra innata sete di comando, ma per instaurare un rapporto uomo-cane armonioso. Il cane infatti riconoscerà nel padrone un punto di riferimento e questo donerà al cane un maggior equilibrio psichico. Infatti il cane non si trova a disagio ad essere sottomesso; per lui è un ruolo naturale.
E’ a disagio se non conoscerà bene la sua posizione gerarchica perché il proprietario, che dovrebbe essere il capobranco, continua a fornire messaggi poco chiari, alcune volte di dominanza altre di sottomissione. Questo fa stare male psicologicamente il cane. Naturalmente starà bene anche il cane perfettamente dominante, ma col risultato che il nostro rapporto con lui non sarà dei migliori visto che vorrà sempre fare tutto ciò che vuole; se qualche volta il proprietario si permetterà di chiedere qualcosa al cane, potrebbe anche avere per tutta risposta un comportamento aggressivo, talvolta anche molto pericoloso.

Il ragionamento che farà il cane sarà molto semplice: “che diritto hai tu di chiedermi o di impormi qualcosa se io sono il capobranco?”

Ognuno di questi argomenti necessita di una trattazione specifica e individuale, relativamente al contesto sociale e ambientale in cui il cane vive; pertanto per qualsiasi approfondimento relativo al comportamento del Vostro cane, potete rivolgervi in clinica ai medici che si occupano di medicina comportamentale.